La nostra ultima uscita

Se solo ciò che non è può diventare ciò che è, anche solo ciò che è perduto può essere ritrovato.
Da piccola le avevano insegnato molte cose sui valori fondamentali: la famiglia, il coraggio, l’onestà, la perseveranza. Nessuno le aveva mai detto quanto fosse
necessaria la perdita.
I bravi maestri insegnano ad accettare la sconfitta come prova di solidità d’animo e forza e in questo senso viene inteso il perdere. Perdita come inferiorità rispetto
a un nemico più forte. Perdita come opportunità di riprovare di nuovo. Perdita come confronto.
Nessuno parla mai di perdita come distacco. Si teme forse che le orecchie giovani possano restare traumatizzate
e nessuno ne parla, nessuno lo spiega.
Ci pensa la vita, da sola, a colpire con quello che le parole non sanno dire.
Quello che è perduto rivela quello che è rimasto. Se non ti accorgi di averlo perso non era importante per te e lo lascerai andare senza fartene cruccio alcuno. Ma se noti la sua mancanza, se sei consapevole che quello che c’era adesso non c’è, capisci il valore di quanto è rimasto.
Rimani tu, tu e quello che porti con te. Sai che qualcosa è perduto perché tu sei rimasto. Se fossi tu quello perduto non ti accorgeresti del tuo non essere.
Io ci sono, disse a sé stessa la ragazza col costume giallo. Noi siamo qui.
Quello che resta è il nostro ultimo romanzo. Lo ha scritto una ragazza, Martina Ásero, che vive in un paese alle pendici dell’Etna insieme al marito, il figlio, due cani e una gattina. Questa storia è nata da una sua personale esperienza, oltre che dalla sua ricchissima fantasia.
Come suggerisce il titolo, questo libro parla di quello che siamo dopo aver perso qualcosa o qualcuno. Ma non è un libro sulla perdita, piuttosto sul ricongiungimento: a quella parte di noi che ci viene restituita dopo un viaggio, a cui torniamo dopo un percorso fuori o dentro di noi. Quello che resta è il nuovo inizio, la consapevolezza conquistata dopo la fatica e il pianto.
Curiosità su “Quello che resta”
Le illustrazioni al centro del libro, quelle sull’avventura dei due piccoli protagonisti, sono nate per caso. In realtà infatti non erano destinate a essere pubblicate ma sono nate come storyboard che l’illustratrice, Letizia Vidiama Carugati, aveva creato per sé per lavorare meglio alla storia illustrata. Vedendole però, l’autrice se n’è innamorata e con non poca fatica abbiamo convinto l’illustratrice Letizia a utilizzarle, benché fossero di fatto nate come schizzi.
Vedendo/facendo di Gennaio
cosa abbiamo letto/ascoltato/guardato/pensato
Gennaio è un mese molto bizzarro, sembra sempre che tutto debba ricominciare daccapo, che tutto cambi miracolosamente, ma in realtà nulla cambia, ma tutto continua.
Cosa succede in una redazione a gennaio? Innanzitutto si cerca di sfuggire all’influenza!
A parte questo, si ricomincia, ovviamente. Ognuna con i suoi riti di inizio anno.
Chiara | Quest’anno sono partita avvantaggiata: avevo già da qualche giorno la parola che mi avrebbe accompagnato nel 2023: Verità. Ho iniziato con una lode: alla Verità, nuda e cruda, perché adesso penso di poterla guardare e ammirare senza averne paura e senza la necessità di edulcorare realtà da rendere più accettabili per me, ma soprattutto per gli altri. E poi ho ripreso il solito countdown fino al 1 marzo, perché è il mese della primavera e del cambio dell’’ora e perché mi restituisce quell’ampiezza di luce che mi serve per esistere. Nell’attesa mi faccio tenere compagnia da scrittrici “amiche”, perdendomi nelle pagine del Diario di Hillesum, nelle pieghe della scrittura di Némirovsky, lasciandomi trasportare dalla delicatezza delle righe di Gamberini, riscoprendo la forza vitale di Mansfield e quella poetica di Candiani e mi ritrovo sempre e ancora una volta a stupirmi di immagini nuove, connessioni e pensieri usciti bene dalle mani di qualcuno che lascia la sua traccia su pagine che arrivano alla nostra casa editrice e che cercano il giusto riconoscimento. E così eccomi di nuovo a testa bassa su racconti, romanzi, poesie, storie di vita e rievocazioni di autori e autrici che sperano di diventarlo ufficialmente con la pubblicazione e che affidano la loro urgenza di scrittura a quel piccolo angolo di puro desiderio divenuto realtà che è Nous.
Giuditta | Ho iniziato l’anno bruciando palo santo e ascoltando l’audiolibro di Carlotta Vagnoli: Poverine. Come non si racconta il femminicidio, e leggendo, nella speranza che le vacanze di Natale si dilatassero tanto da permettermi di finire (in realtà, in alcuni casi, di cominciare) le pile di libri che ho accumulato dalle ultime fiere e razzie varie in librerie. Inutile dire che sono stata clamorosamente smentita, e le che le vacanze sono finite sempre troppo presto.
Ho letto: La sapienza segreta delle api di Pamela L. Travers, che ha illuminato l’inizio del mese (una frase su tutte porto con me: “Vi sono cose che non si creano, si convocano”); ho continuato con un pilastro come Elogio dei corpi delle donne di Gloria Steinem (“Smettiamo di fare confronti. Cominciamo a essere uniche” con tutta la difficoltà di sempre, e quarant’anni dopo); ho concluso recuperando Génie la matta di Inès Cagnati (certe volte il mio istinto mi tiene lontana da libri che pure vorrei leggere e me li fa incontrare al momento più giusto).
E, al mio solito, ho iniziato a leggere troppi libri contemporaneamente!
Appuntamenti/uscite/desideri del mese che verrà
Finalmente sta per uscire un libro a cui abbiamo dedicato circa un anno e mezzo di lavoro, e che in realtà è nato nella nostra mente ancora prima di aprire Nous.
Perché Noi di Nous facciamo così, se scoviamo, per caso o per fortuna, pensieri, anime e parole che ci parlano dritte al cuore, non abbiamo nemmeno bisogno di parlarci per decidere che quei pensieri, quelle anime e quelle parole debbano essere racchiuse in un libro che porti il nostro marchio, persino quando il marchio non esisteva ancora ed esisteva solo l’idea di Nous.
È un gioiello che parla di spiritualità e vita quotidiana, di corpo e anima, del bisogno solitudine e del desiderio di stare nel mondo.
Si chiama Al centro del fuoco. The Invitation. Lo ha scritto Oriah Mountain Dreamer.
☆ Il nostro desiderio per febbraio: mente fredda e cuore caldo (e tisana bollente!).
Prossimi appuntamenti:
📅 8 febbraio dalle 14,00 alle 16,00
La Macchia, Scuola Primaria “Boifava” (Brescia), lettura animata e laboratorio pop-up a cura di Chiara Besozzi Valentini.
📅 10 febbraio ore 18,30
Quello che resta, Expo di Pedara (Ct), laboratorio di immaginazione a cura di Martina Ásero e Anna Grasso Leanza.
📅 11 febbraio ore 11,00
La Macchia, Biblioteca di Seriate (Bg), lettura animata con l’autrice Chiara Besozzi Valentini.
📅 18 febbraio ore 17,30
L’Invidia per la Sfera, l’autore Antonio Famà incontra chi lo ha letto e chi lo leggerà, Antica Libreria (Catania).
📅 22 febbraio dalle 14,00 alle 16,00
La Macchia, Scuola Primaria “Boifava” (Brescia), lettura animata e laboratorio pop-up a cura di Chiara Besozzi Valentini.
📅 23 febbraio dalle 16,30 alle 18,00
La Macchia, Libreria Ferrata (Brescia), nell’ambito di “Laboratori creativi e merenda in libreria”: “Gli amici del mare: laboratorio di scrittura creativa” a cura di Chiara Besozzi Valentini.